Quando è indicato

I deficit cognitivi manifestati da alcuni individui possono essere provocati da vari fattori quali patologie evolutive, patologie degenerative del sistema nervoso centrale, patologie endocrine e metaboliche, idrocefalo normoteso, malattie infettive, traumi cranici, lesioni postoperatorie, tumori cerebrali o altri danni organici di varia natura (es. ictus cerebrali).

L’influenza che questi deficit hanno nella vita dei pazienti e di chi li circonda non è trascurabile. Essi, infatti, si traducono nella difficoltà di gestione delle attività anche più semplici della vita quotidiana, provocando situazioni di forte disagio. Oltre ad avere implicazioni funzionali, tali deficit coinvolgono anche la sfera psicologica, affettiva e di personalità.

Un’accurata valutazione neuropsicologica risulta perciò indispensabile per definire il quadro cognitivo della persona ed individuare i presunti deficit. La diagnosi neuropsicologica risulta perciò determinante per stabilire un adeguato intervento riabilitativo, programmato in modo mirato ed individuale, secondo le esigenze del paziente.

L’obiettivo di tale intervento è di favorire un recupero dei deficit cognitivi, limitando il più possibile la dipendenza del paziente nelle attività quotidiane e alleviando i disagi che queste condizioni provocano, attraverso una compensazione dei deficit secondo i bisogni cognitivi, emotivi e motivazionali del paziente.

La valutazione neuropsicologica, oltre ad essere fondamentale per la stesura del programma riabilitativo, può fornire utili informazioni circa il risvolto che tali deficit possono avere a livello personale, famigliare, professionale e sociale, così da permettere una migliore gestione e pianificazione della vita futura.