L’acufene è un disturbo uditivo medico costituito da rumori (es., fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni) che possono arrecare grande fastidio al soggetto a tal punto da avere impatto negativo sulla propria qualità della vita. Esso può essere oggettivo, quando è percepito da un esaminatore esterno o soggettivo se percepito solo dal paziente.
Le cause possono essere ricondotte ad una compromissione del sistema uditivo e, talvolta delle aree cerebrali ad esso connesse.
Se la causa è ben definibile, il suo trattamento può favorire un miglioramento della sintomatologia. Talvolta però questo non è possibile e può essere utile affrontare un percorso di psicoterapia con lo scopo di apprendere strategie cognitive e comportamentali per fronteggiare il disagio che l’acufene comporta.
All’acufene si possono associare disturbi emotivi/psichiatrici, in particolare i disturbi d’ansia e depressione, in un rapporto bidirezionale: condizioni d’ansia o depressione possono peggiorare l’acufene e viceversa, l’acufene può impattare negativamente sullo stato d’ansia e sull’umore.
La terapia cognitivo-comportamentale interviene informando la persona sull’acufene e sul circolo vizioso che può mantenere il disagio psicologico associato ad esso e insegnando modalità di pensiero funzionali e comportamenti che possono aiutare la persona a migliorare la gestione della condizione sintomatologica legata all’acufene.