I DISTURBI DEPRESSIVI
E’ esperienza comune provare dei momenti di tristezza, a cui si accompagna la voglia di non fare nulla e di chiudersi in se stessi, magari accompagnati da un certo grado d’irritabilità. Talvolta ne riconosciamo la causa, per esempio per una delusione rispetto a delle nostre aspettative, per eventi spiacevoli o ricordi di essi, dopo una perdita, una separazione o a causa di eventi più ‘fisiologici’, come la fase premestruale, un periodo d’insonnia o come risposta ‘equilibrante’ di un forte momento di stress. Altre volte invece le cause ci sembrano sconosciute.
Queste variazioni umorali non sono di rilevanza clinica se, riconosciuto il fattore attivante, non permangono oltre il tempo di risposta previsto per esso e se non compromettono marcatamente il normale funzionamento della vita quotidiana dell’individuo.
Quando queste condizioni vengono meno, viene riconosciuto un disturbo depressivo.
I disturbi depressivi si differenziano in base alle caratteristiche cliniche e si dividono in:
Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente
Disturbo depressivo maggiore
Disturbo depressivo persistente
Disturbo disforico premestruale
Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci o altra condizione medica
Essi sono generalmente caratterizzati da un’alterazione dei meccanismi fisiologici che regolano il tono dell’umore e che permettono di fornire l’adeguata risposta dell’individuo all’ambiante.
Le variazioni dello stato d’animo avvengono spesso spontaneamente e si accompagnano a manifestazioni cliniche caratterizzate da umore depresso a cui si associano sentimenti di profonda tristezza, colpa ed apprensione, perdita di piacere ed interesse, senso di nullità, apatia, isolamento, sentimenti di profonda tristezza, colpa ed apprensione, alterazioni del sonno, dell’appetito e del desiderio sessuale.
IL DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI RELATI
Anche periodi di euforia sono esperienza comune, spesso legati al verificarsi di ciò che attendevamo, eventi piacevoli, programmi o obiettivi raggiunti. Questa eccitazione può essere finalizzata anche al raggiungimento di obiettivi reputati importanti e vicini o talvolta per cause più fisiologiche come momenti in cui ci sentiamo particolarmente in forma e pieni di energia. Tuttavia se questo essere ‘sopra le righe’ compromette in modo marcato il normale funzionamento familiare, sociale, lavorativo con un perdurare che va oltre le normali aspettative, associandosi inoltre a fasi in cui l’umore è significativamente basso, allora tale condizione inizia ad assumere un valore clinico.
Tra i disturbi che coinvolgono la sfera dell’umore troviamo:
Disturbo bipolare (I e II)
Disturbo ciclotimico
Disturbo bipolare e disturbi correlati indotti da sostanze/farmaci o altre condizioni mediche
COME INTERVIENE LA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
La CBT si pone di
- individuare il tipo di disturbo e il livello di gravità
- aumentare la comprensione del disturbo da parte dell’individuo
- definire le manifestazioni cliniche tipiche dell’individuo
- identificare ed apprendere delle modalità di pensiero e di comportamento più adeguate che possano contrastare il circolo vizioso patologico
- ripristinare i livelli di funzionamento premorbosi
- valutare insieme ad altre figure professionali la possibilità di un’integrazione con altre terapie, come quella farmacologica
- attivare se necessario una rete di sostegno
- imparare a riconoscere i segnali d’allarme per le ricadute e imparare a prevenirle o a gestirle